Le quattro opere narrative ben interpretano la finalità del Premio di esaltare i dettagli più intensi e suggestivi di un particolare territorio italiano:

  • Franco Arminio, Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta, Laterza;
  • Massimo Bubola, Rapsodia delle terre basse, Gallucci;
  • Marino Magliani, Vincenzo Pardini, Non rimpiango, non lacrimo, non chiamo, Transeuropa;
  • Cristina Zagaria, Perché no, Perdisapop

Franco Arminio vive a Bisaccia, in Irpinia, è poeta e narratore. Ha al suo attivo romanzi e libri di poesie per gli editori Laterza e Sironi e svolge attività di documentarista. Il suo romanzo è il resoconto minimalista e tragico della difficile vita in un paese ai margini d'Italia, con il ritmo di un diario rabbioso e sincopato.

Massimo Bubola, nato in provincia di Verona, è definito il fondatore del folk-rock italiano e ha pubblicato venti album. È coautore di celebri canzoni con Fabrizio De Andrè e del successo di Fiorella Mannoia Il cielo d'Irlanda. Concorre con la sua prima opera narrativa: una storia suggestiva, sospesa in un riuscito equilibrio fra realtà e immaginazione, quasi una fiaba.

Marino Magliani, traduttore e narratore che vive in Olanda (ha pubblicato romanzi per Sironi e Longanesi), firma con il noto giornalista e scrittore toscano Vincenzo Pardini (ha vinto tra l'altro il Premio Viareggio d'inverno) questo libro composto da quattro racconti, due per ciascuno. Quattro storie di campagna, violente e sorprendenti, quattro riflessioni sull'imprevedibile durezza della vita, tanto che nella Postfazione Arnaldo Colasanti rievoca «il toro di Maupassant, lo sfinimento dell'arlesiana di Berlioz».

Cristina Zagaria è nata a Carpi e vive a Napoli, dove lavora nella redazione de «La Repubblica». Ha pubblicato romanzi e saggi per gli editori Dario Flaccovio e Dedalo, tra cui Processo all'Università (2007). Protagonisti del romanzo sono "ragazzi di vita" nella Napoli dei nostri giorni. La loro storia di brutalità è raccontata a perdifiato, come da un coro di voci disperate.